Sintesi del CPV del Vicariato di Tresivio del 24 settembre 2022

Si è svolto presso il convento di Colda nella mattinata di sabato 24 settembre 2022 il primo consiglio vicariale dopo l’estate con lo scopo di verificare brevemente il cammino fatto e impostare il lavoro successivo anche attraverso le tre commissioni del consiglio stesso, la commissione annuncio, la commissione liturgia e la commissione carità formate nella primavera del 2022.

Di seguito si riportano in sintesi quanto emerso dalla discussione delle commissioni;

Commissione annuncio

I lavori della commissione sono iniziati con un riesame delle proposte degli anni scorsi rilevando delle criticità comuni in tutti gli ambiti (fidanzati, iniziazione cristiana, oratorio), in particolare:

  • una proposta che coglie solo in modo parziale i segni dei nostri tempi (“si rincorrono le urgenze”);
  • scarsa consapevolezza della comunità, cristiani adulti che faticano ad assumersi responsabilità, incapaci di prendere decisioni

L’operato della commissione dovrà quindi orientarsi verso iniziative rivolte agli adulti finalizzate ad accrescerne la responsabilità in seno alla comunità, superando il solo rapporto con il parroco.

Rispetto all’attività oratoriale un recupero dei rapporti con i CSI quale stimolo per una rinnovata vitalità.

Da non da trascurare infine il dialogo ecumenico, da avviare e costruire verso altre confessioni religiose.

Riguardo l’approccio con coloro che chiedono il matrimonio cristiano, preso atto anche della mutata “tipologia” delle coppie fa si rileva come tra i fidanzati ci sia scarsa consapevolezza di appartenenza alla comunità accompagnata spesso da uno scarso approfondimento dell’aspetto sacramentale.

Le riflessioni sulla liturgia sono state guidate dall’approfondimento del testo proposto (Desiderio Desideravi), orientando la discussione su come la celebrazione liturgica debba contribuire, se vissuta pienamente, alla costruire della comunità.

I componenti della commissione si sono inoltre confrontati anche sul alcuni aspetti metodologici visto che molti si trovano per la prima volta ad affrontare la modalità di lavoro in commissione che stimola ad esporsi e confrontarsi.

Nel corso della discussione si è tratteggiato il profilo di un cristiano che deve essere adulto nella fede, persona della comunità che si impegni a prendersene carico.  Diversamente, senza questa presa di coscienza da parte degli adulti, le iniziative che si mettono in atto, a
partire dai percorsi di iniziazione cristiana, possono essere vanificate.

Commissione liturgia

La commissione adotta quale testo guida Desiderio Desideravi. La celebrazione non può essere un momento “chiuso” ma un momento nel quale dobbiamo essere orientati alla missionarietà rispetto a coloro che con noi partecipano nell’assemblea, pertanto, rilevando come vi sia la sensazione che nelle nostre celebrazioni non tutti colgano pienamente questi aspetti, si sottolinea:

  • l’importanza della valorizzazione dei simboli, operando anche attraverso la catechesi per un recupero della consapevolezza di quanto rappresentano;
  • la cura dei rapporti fra celebrante e assemblea e nell’assemblea al suo interno;
  •  il silenzio come parte integrante della celebrazione e non semplice “pausa”;
  •  la presa di coscienza che sempre nella celebrazione liturgica opera la grazia di Dio;
  •  l’importanza del canto quale momento celebrativo. 

Ulteriori proposte ed ipotesi per il lavoro futuro:

  • Una catechesi degli adulti che trovi i tempi per il recupero di una consapevolezza “liturgica”.
  • Una proposta di catechesi che superi l’ambito parrocchiale per diventare più incisiva, approfondita e coinvolgente.
  • La valorizzazione del servizio del canto (corali parrocchiali) a livello vicariale mettendo in comune esperienze e competenze.

Commissione carità

La commissione assume quale proprio mandato quello di “immaginare e concepire il tema carità quale elemento pastorale incidente e fattore di crescita della comunità”.

In questa ottica alcune proposte concrete:

  • Una “mappatura iniziale” del territorio che non comprenda esclusivamente le realtà ecclesiali
  • Operare per accrescere la presa di responsabilità dei laici

Le priorità sulle quali lavorare:

  • Incentivare il passaggio dalla “cura di pochi” della carità alla “cura di tutta la comunità
    • “rete della solidarietà” interna alle parrocchie
    • comprendere quale sia il livello di maturità
    • lavorare su formazione e informazione
  • Favorire la collaborazione/relazione fra soggetti parrocchiali ma anche con soggetti extra ecclesiali
  • Unità di vita fra i tre ambiti (Liturgia/Annuncio/Carità)

Il tutto valorizzando temi e “giornate” proposte dal Papa, con particolare riferimento al tema migranti, associato ad una proposta di pastorale sociale. In definitiva emerge la necessità di una presa di consapevolezza finalizzata a rendere meno parcellizzato e dispersivo quanto già messo in atto dalle parrocchie.

Conclusioni

Il consiglio, nell’approvare quanto presentato, raccomanda alle commissioni di proseguire in autonomia il lavoro avviato, definendone il calendario di lavoro e invitando a formulare e a strutturare per il prossimo appuntamento, non tanto iniziative od eventi, ma alcune linee e priorità pastorali in modo sintetico.